10 casi nella cultura pop
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Per effetto Mandela si intende un ricordo comune a un gran numero di persone che, però, altro non è che una distorsione creata dalla memoria collettiva. La ricostruzione, riportata nella mente di molti, corrisponde infatti a un evento che non si è mai verificato nella realtà o a un particolare visivo che non è mai esistito. Estranei sparsi per tutto il globo condividono, in pratica, un ricordo totalmente errato.

Queste immagini fallaci vengono anche dette “menzogne oneste” perchè sono diffuse senza alcun dolo: chi le porta avanti è infatti totalmente e seriamente convinto di dire la verità.

Com’è possibile? La scienza ha tentato di spiegarlo più volte ma senza risultati davvero convincenti e, per questo, l’effetto Mandela è diventato un dogma pop particolarmente discusso negli anni che, secondo alcuni, ha a che vedere con il multiverso.

Perché si chiama effetto Mandela

Il nome dello strano fenomeno che riguarda la memoria si deve ovviamente a Nelson Mandela. O meglio, a un evento alquanto bizzarro che ha coinvolto l’ex Presidente del Sudafrica. Come tutti sanno, durante la segregazione razziale dovuta all’apartheid, Mandela trascorse oltre vent’anni in carcere. In molti ricordano che morì durante la sua detenzione. Nel 2009 la studiosa Fiona Broome ammise, nel corso di un convegno pubblico, di ricordare persino la trasmissione in diretta dei funerali negli anni ’80 e il discorso della vedova addolorata. Tra i presenti all’incontro erano tanti quelli che, come lei, ricordavano esattamente le stesse cose e, ancora oggi, sono moltissime le persone che possono giurare di aver visto il funerale in tv. Eppure Nelson Mandela morì all’età di 95 anni nel 2013 e non nel secolo scorso. Il che significa non solo che la sua scomparsa non è in alcun modo riconducibile al carcere – da cui è uscito vivo e vegeto – ma che, all’epoca del convegno in cui la news si diffuse, l’attivista e leader politico…era ancora vivo!

Le cause dell’effetto Mandela

Perché, allora, in tanti potevano contare su un ricordo comune che riguardava il politico sudafricano? E perché questa distorsione collettiva della memoria non è l’unica in cui è possibile imbattersi?

La scienza ritiene che l’effetto Mandela sia una sorta di scorciatoia cognitiva intrecciata all’interpretazione della realtà. Nel caso che regala il nome al fenomeno, ad esempio, è più semplice legare la dipartita di questo personaggio famoso a un evento traumatico che lo ha riguardato, come appunto è la detenzione. È come se le menti umane, quando non hanno una conoscenza diretta di un fatto storico, tentassero di ricordare la sequenza di eventi più plausibile e probabile.



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di Maria Francesca Amodeo www.wired.it 2023-07-21 04:30:00 ,

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